Piazza Vittorio Emanuele
Ho anch’io rischiato di prendere una multa sostando l’auto intorno agli alberi in Piazza Vittorio Emanuele III. Quello che ho fatto è stato guardarmi intorno, guardare l’ora e sperare di non incontrare Agenti di Polizia Municipale in servizio. Non mi è passato dalla mente che il divieto di parcheggio fosse giustificato dal fatto che la villa fosse un bene pubblico da valorizzare. Come la maggioranza non ho ritenuto che ci fosse qualcosa che mi appartenesse e che fossi chiamato a proteggere. È un circolo vizioso, la fontana è solo una vasca per l’acqua piovana, la pulizia è occasionale e principalmente la villa è qualcosa di statico, conosciuto, che non è fonte di novità. E la si guarda come si guarda un vecchio negozio che da anni non rinnova le sue vetrine.
Come per i libri e la voglia di leggerli non penso di poter proporre la soluzione definitiva per valorizzare Piazza Vittorio Emanuele III e renderla immune dall’indifferenza. Renderla una delle sale dei MicroMusei rimane solo una buona occasione che potrebbe spingere le persone a trovarla troppo interessante per parcheggiarle intorno, potrebbe spingere ragazzi a trovarla coinvolgente se arricchita con luci e vetrine, gli anziani a proteggerla e per tutti rivelarsi un’occasione di identità comune.
Lo spazio disponibile è tale che vi possa trovar posto anche una vetrina ad angolo di grosse dimensioni. Gli oggetti sono casuali e non corrispondono a nessun tema.
La ragazza è attratta dalle forme strane e dai riflessi dorati.
La ragazzina si sporge per cogliere un particolare mentre la signora è più interessata alla vetrina che al suo contenuto.